Realizzazione del Progetto

La presente edizione (2020) è la versione aggiornata del Progetto realizzato nel 2008 che aveva portato alla pubblicazione delle riproduzioni fotografiche e della trascrizione del Vocabolario presso il server del Centro di Ricerche Informatiche per le Discipline Umanistiche (Signum, poi assorbito dal Centro di Filosofia) della Scuola Normale Superiore di Pisa. A seguito della chiusura del suddetto Centro nel 2016, il materiale è stato trasferito a Padova, dove è ora ospitato presso il server dell’Area Servizi Informatici e Telematici – ASIT all’indirizzo http://tanzlingher.disll.unipd.it, e pubblicato anche in Phaidra, la piattaforma del Sistema Bibliotecario di Ateneo per l’archiviazione a lungo termine di oggetti e collezioni digitali.
Il successivo lavoro di riprogettazione, durato alcuni anni, è stato eseguito dalla ditta Audio Innova di Padova.
Rosanna Benacchio e Han Steenwijk hanno aggiornato la parte descrittiva (relativa alla bibliografia, ma anche alla descrizione dei manoscritti, il cui numero si è, nel frattempo, arricchito di nuove scoperte).
Quanto alla trascrizione del vocabolario e alle modalità di ricerca, se si prescinde dalla correzione di qualche errore o svista nel frattempo riscontrato, esse sono rimaste immutate, e riflettono fedelmente il lavoro eseguito nel 2004-2008, che viene descritto qui sotto.

Il progetto di trascrizione del manoscritto è stato realizzato grazie all’azione congiunta del gruppo di lavoro costituitosi nel 2004 presso la Sezione di Slavistica del Dipartimento di Lingue e letterature anglo-germaniche e slave dell’Università di Padovalead partner del progetto (Responsabile: Rosanna Benacchio) e da quello costituitosi presso l’Institut za hrvatski jezik i jezikoslovlje partner PAO (Paesi Adriatici Orientali) del progetto (Referente: Nada Vajs).
Il gruppo di Padova che si è occupato della trascrizione del manoscritto era costituito, oltre che da Rosanna Benacchio, da Han Steenwijk (a cui è spettata l’organizzazione della codifica TEI del manoscritto ed il controllo a livello informatico della correttezza della trascrizione dell’intero testo) e da Alessandra Andolfo (che ha digitalizzato la parte italiana del vocabolario).
A Zagabria il gruppo era costituito, oltre che da Nada Vajs, da Željko Jozić (che, assieme a Nada Vajs, ha digitalizzato il testo croato) e da Sanja Perić Gavrančić (che ha digitalizzato il testo latino). In una prima fase del lavoro avevano collaborato alla digitalizzazione del testo croato anche Ivana Franić e Zrenka Meštrović.
Completata nel 2008 la trascrizione (e la correzione) dell’intero Vocabolario, si è realizzata la pubblicazione on line dell’opera, ossia la pubblicazione della fotografia del manoscritto e della sua trascrizione, tramite interfaccia di interrogazione. In quest’ultima fase ci siamo avvalsi della collaborazione del centro Signum della Scuola Normale Superiore di Pisa, specializzato in ricerche informatiche per le discipline umanistiche e che ha al suo attivo, tra l’altro, la pubblicazione digitale della prima edizione (1612) del Vocabolario degli Accademici della Crusca. Il centro Signum ha elaborato per il nostro progetto un’applicazione web, che rappresenta l’evoluzione di quella creata a suo tempo per il suddetto vocabolario. A parte l’affinità metodologica (anche per l’edizione elettronica del Vocabolario della Crusca era stato utilizzata la codifica TEI), esisteva anche un forte legame contenutistico fra quel vocabolario e il nostro: come già si supponeva e come è stato assodato in seguito (Benacchio, Steenwijk 2019), il Tanzlingher, nel redigere la parte italiana della copia di Padova del suo dizionario si era basato in larga misura sul Vocabolario della Crusca.